Laboratorio dei Viaggi delle donne a Genova
Sotto la guida di Luisa Rossi, si è parlato di geografia -dai tempi di Erodoto una scienza maschile fondata sul viaggio-, in cui lo sguardo femminile ha fatto decine di incursioni mostrando il lato più vero del mondo. E ci si è divertiti con le immagini fantastiche di mappe in cui la terra prende forme femminili.
La sociologa Elisabetta Ruspini ha fatto riflettere sul fatto che non c’è parità di sguardo tra chi genera turismo, e spesso non si tiene conto di gusti, età, genere. Anzi gli stereotipi, anticamera dei pregiudizi, schiacciano le persone all’interno di una definizione, tra pubblicità scontate che usano il corpo della donna e sordità rispetto ai bisogni di nuove categorie di turisti, come i padri e le madri single.
Valeria Maione ha spiegato, da economista, come il tempo libero sia uno dei temi su cui si crea il conflitto tra maschi e femmine, mentre sono proprio le lavoratrici del turismo quelle che hanno una visione del lungo periodo, una maggiore responsabilità individuale e sociale, la capacità di risolvere i problemi, tanto più nei momenti di crisi.
Un invito ai viaggi “a casa delle donne” è arrivato dal sito dedicato al turismo responsabile di genere, con cui Iaia Pedemonte ha dato voce a cuoche della Repubblica Dominicana e della Puglia, artigiane di Zanzibar e della Sardegna, albergatrici del Senegal e della Liguria, con i loro problemi e successi.
Dall’esperta di social media Virginia Fiume, sono arrivati tanti consigli per le imprenditrici che vogliono raccontarsi sul web: dalle community, alle ricette, al souvenir virtuale, sono tanti gli esempi che dimostrano come la cultura femminile sia la più vicina ai nuovi mezzi della conoscenza.
La Liguria ha portato il racconto di Marta Piazza, una delle Donnedamare, con lo stabilimento balneare che è passato di generazione in generazione, testimoniando gli avvenimenti storici da un punto di vista eccezionale.
Dal mondo del lavoro è arrivata la storia di impegno quotidiano della direttrice del Porto di Andora, Giovanna Risso.
E dal mondo visitato sono arrivati esempi di viaggiatrici come Susanna Bernoldi e Tiziana Pavone, con esperienze di volontariato e documentazione di luoghi al femminile, utili alle comunità locali e a progetti di sviluppo.
Poi si è aperta una porta esclusiva sui misteri del Ladakh, con il documentario dell’antropologa Arianna Colliard, che, grazie al fatto di essere una donna, è stata ammessa alla vita di villaggi sperduti e delle Comunità di donne che lottano per diritti e sostenibilità.
Imperdibile, la recitazione di Jole Rosa, dai diari di viaggiatrici storiche, esploratrici, romantiche, moderne.
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