La Nuova Guida delle Libere Viaggiatrici, i viaggi delle donne come un romanzo
Dopo il successo del primo volume, pubblicata ora la Nuova Guida che affascinerà le viaggiatrici
Da leggere come un romanzo: 50 nuove mete, dieci itinerari esclusivi, mille storie, lunghe spedizioni e visite dietro l’angolo, esperienze e incontri, nei posti più belli ed interessanti del mondo, suggeriti, provati, guidati, inventati dalle donne.
Per viaggiatrici solitarie, con amiche o famiglia.
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Dopo la crisi, anche il turismo migliorerà solo se si userà una ‘lente di genere’: noi vi portiamo dalle donne occupate nel turismo nel mondo, e le raccontiamo per voi in un momento in cui sono diventate un simbolo di resilienza.
Le Libere Viaggiatrici possono prepararsi, anticipando fin da ora gli incontri con le protagoniste dei viaggi più originali dei prossimi anni.
• Progettate un caffè o un parrucchiere con le amiche a Teheran, un corso nei roseti umbri. la canoa sul lago Titicaca, la ricerca degli orsi nella foresta del Canada, lo shopping direttamente dalle artigiane indiane, un matrimonio nelle tundra islandese
• Leggete come nascono i progetti delle ONG nei paesi in cui c’è bisogno di pace, quali sono quelli premiati dalle Nazioni Unite e quali i viaggi che ci piacciono perché contribuiscono a sviluppo e cooperazione
• Divertitevi con le curiosità di Rita Pantano sul Gran Tour al femminile, le raccomandazioni dell’”opinionista” nonna con nipote, e non perdete l’oroscopo, per scoprire chi è la vostra esploratrice di riferimento.
• Diventate amiche di Moida che guida i taxi a Delhi o di Miriam tornata in Calabria per organizzare una piccola via della seta
• Scoprite i luoghi davvero accessibili a tutti, cosa è il foraging, chi ospita comunità, chi forma disoccupate per nuove imprese di successo, chi ospita i bimbi di mamme che devono lavorare durante il lockdwon.
• Andate subito in decine di piccoli centri vicini, da guide, tessitrici, cuoche, artigiane, artiste, in fattorie e botteghe nelle campagne, per fare acquisti, camminare nei boschi, affittare una bicicletta, solcare i fiumi o arrampicarvi sui monti, in perfetta solitudine e sicurezza, guidate dalle donne che non hanno mai chiuso.
Questo inusuale e stimolante connubio di mille paesaggi e personaggi è un omaggio alle donne occupate nel turismo. Un universo di circa 150 milioni di donne (considerando i compiti informali e trasversali all’industria dell’ospitalità), che da sole contribuiscono al 5% del PIL mondiale, che secondo i dati rendono i progetti più duraturi e sono più affidabili, e che contribuirebbero ad un aumento del 26% del PIL globale se si chiudesse il gender gap.
Come hanno detto le Agenzie ONU: “Il turismo responsabile che occupa equamente le donne può essere la leva su cui puntare per vincere le grandi sfide globali, la povertà e le diseguaglianze”.
Eppure le donne nel turismo sono ancora pagate meno, fanno lavori invisibili e informali. Se le donne sono state quelle sulle cui spalle si sono appoggiati la maggior parte di attività e problemi durante la pandemia del 2020, alla riapertura hanno perso il lavoro milioni di donne nel mondo. (In Italia, rispetto agli uomini, sono 4% di povere in più, tasso di disoccupazione sceso di 18 punti, redditi inferiori del 25%, il 4% in più tra le giovani, e in più il 65% rinuncia al lavoro per i lavori di cura famigliari, il numero delle nuove imprese femminili è crollato del 42% ), in particolare nei settori informali e non tutelati, come l’agricoltura, le attività di cura, il turismo, con conseguenze soprattutto sul lavoro femminile (nei Paesi in via di sviluppo basati sul turismo milioni di donne sono precipitate nella povertà in pochi giorni).
Ma c’è di più:
• sempre più donne viaggiano e sempre più ragazze giovani partono da sole (triplicate in dieci anni),
• il turismo del futuro sarà più sostenibile,
• imprenditrici e viaggiatrici insieme creano un “brand donna” empatico, salutare, nostalgico, partecipativo, emozionale, esperienziale.
Fare più viaggi dalle donne per aiutare l’occupazione femminile e l’economia: con questo obiettivo la Nuova Guida delle Libere Viaggiatrici si aggiunge alle campagne e ai progetti internazionali di Gender Responsible Tourism.
L’incontro tra imprenditrici e viaggiatrici crea un grande mercato che noi vogliamo far crescere: vogliamo far incontrare domanda ed offerta, come vedete nelle decine di viaggi creati in esclusiva per noi nelle guide, alla pagina Offerte Speciali sul sito , nelle pagine social FB e Instagram di scambio di idee delle libere viaggiatrici.
- • Incontrate la Resilienza: con le pasticciere di Norcia, già prime ad aprire dopo il terremoto e ora le prime ad aprire dopo il lock down inventando dei cestini da pic nic per assaggaire il cioccolato nel bosco; o come le guide del Nepal, che grazie al fondo-crisi hanno usato il tempo della chiusura per cercare nuovi villaggi per i prossimi trekking; o con i corsi del comitato femminile delle Camere di Commercio di Piacenza per allenare alla nuova progettualità.
• Partecipate a tanti progetti per i vostri viaggi dei prossimi anni, entrando in contatto con chi ha creato gli itinerari esclusivi per le Libere Viaggiatrici, dalla Nuova Zelanda alla Calabria, dal Perù al Veneto.
• State dalla parte di quelli che dicono che non ci sarà ripresa senza uguaglianza di genere. Chiediamo nel turismo: ripartizione dei fondi per l’economia della cura, una valutazione dell impatto di genere in ogni decisione e pianificazione, dati disaggregati, l'integrazione della dimensione di genere applicata ai bilanci e agli investimenti.
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Tags: responsible tourism,, la nuova guida delle libere viaggiatrici