Metaverso o "Controverso"?

 

Turismo e Metaverso alla BTO di Firenze. Le donne nel turismo stanno guardando all'ultima frontiera tecnologica? Oppure preferiscono un ritorno al "In Real Life"?


Metaverso: <<spazio tridimensionale all’interno del quale persone fisiche possono muoversi, condividere ed interagire tra loro>> (Treccani).

Ma oggi possiamo davvero parlare di metaverso in modo pragmatico? Entrando più nello specifico infatti, il metaverso potrebbe essere definito una sorta di “work in progress”, di cui si stanno ancora delineando ed affinando le caratteristiche. Soprattutto per ciò che concerne la sua applicazione al turismo, essa appare tutt’oggi poco chiara anche per chi nel settore ci lavora. 

In occasione del BTO - Be Travel Onlife - di Firenze, svoltosi il 29 e 30 novembre del 2022, ci siamo chiest* se e come le donne utilizzino il digitale con un approccio originale. 

Non per niente il nostro panel si intitolava: “Aperto e inclusivo, il Metaverso delle donne del travel ha i piedi per terra. LE CONTROVERSO “
Da una serie di indagini, abbiamo scoperto che per le donne la tecnologia è un mezzo per facilitare i loro progetti molto molto umani ed in carne ed ossa.
Non sappiamo quanto vogliano creare una identità digitale, un futuro da condividere nello spazio virtuale,
Ma di certo sanno adattare ciò che la tecnologia offre ad idee utili.
Sembrano intenzionate a un uso ben preciso delle tecnologie.

Certamente per tornare a concentrarsi sulle storie, dare loro importanza e non al modo in cui esse sono narrate. 

L’esempio più importante ce lo dà Tracy Cosgrove, che con VRHTI, ha inventato un metodo di training per lo staff degli hotel e, come ci ha raccontato intervenendo alla conferenza di Iaia Pedemonte a Firenze, << Io ho incominciato pensando a come aiutare tanti giovani nei paesi in via di sviluppo ad imparare un mestiere, ma sono anche un esempio di come le donne non devono fermarsi di fronte alle tecnologie, perchè ad ogni età possono imparare a codificare>>.

Così, durante questa conferenza, abbiamo cercato di condividere esempi di storie; storie di donne occupate nel turismo, ottime nel realizzare progetti utili alle comunità che coinvolgono positivamente i turisti, la cultura locale e le nuove sfide della sostenibilità. Una di queste storie riguarda Phu Style, una grande donna d’affari sempre in viaggio ed in giro per il mondo: ha inventato una vera e propria beauty farm del metaverso all’interno degli aeroporti, offrendo ai passeggeri relax e massaggi reali. Come ha affermato Gillian Tans, Chairwoman del premio di Booking.com nel 2020, (collegare link se riusciamo) “Oggigiorno le donne sono ancora fortemente sottovalutate e sotto-rappresentate numericamente nella tecnologia. Ma inizio a notare con piacere che la diversità di genere sta diventando sempre più essenziale nelle aziende e spero che sia un atteggiamento di apertura che possa auspicabilmente estendersi a tutto il settore digitale”.

Purtroppo ci sono soltanto dati disaggregati e non molto precisi riguardanti l’uso delle tecnologie per le donne, soprattutto nel mondo del turismo. Abbiamo deciso così di portare con noi a Firenze esempi di giovani donne creative, che hanno fatto del digitale parte integrante del loro lavoro:

La prima è stata Chiara Lévêque che ci ha parlato della sua Lucus - Miravilius (anche qui si potrebbe pensare di mettere link, chiedendo il permesso) di cui è Marketing Manager; si tratta di una start-up, con circa metà capitale femminile, che ha l’obiettivo di conferire un’anteprima ed una continuità all’esperienza di viaggio. “Al momento non guardiamo al Metatourism, siamo piuttosto concentrati sul miglioramento di elementi base che possano permetterci di innovarci digitalmente giorno dopo giorno”.  

La seconda è stata Silvia Lazzari della segreteria organizzativa e addetta alla comunicazione per AITR - Associazione Italiana Turismo Responsabile (mettere link) - che ci ha parlato di uno dei suoi ultimi progetti: una rassegna di podcast dedicata al tema del turismo responsabile e agli obiettivi dell’Agenda 2030. Lei ha fatto della tecnologia la sua vita oramai soprattutto negli ultimi tre anni e, alle donne che scelgono di intraprendere una strada nel turismo, consiglia di conoscere gli strumenti tecnologici ed utilizzarli il più possibile.

Quindi, potremmo dire che il metaverso, almeno per il momento, non è un’innovazione presa in considerazione da imprese turistiche a capitale femminile, ma più in generale da tutto il settore. Si evince infatti come esistano sì iniziative basate sulla tecnologia, o anche solo dal punto di vista comunicativo e di marketing, tutte le imprese o quasi, strutture ricettive ecc. utilizzano i social network o piattaforme per prenotazioni online. Esiste anche una considerazione sul fatto che vi siano molti aspetti da migliorare delle tecnologie presenti, ad esempio non su tutto il territorio nazionale vi è la banda larga: e si sa, senza connessione non può esserci alcuna innovazione digitale.

Ci piace pensare al Metaverso più come ad un Controverso: perché non sono quindi solo le imprenditrici e lavoratrici a non essere pronte all’applicazione del metaverso al turismo, anche perché nonostante il lieve gap tecnologico con gli uomini, sono avanti anch’esse; ma  forse è anche il turismo stesso che non è pronto perché sono i viaggiatori che ricercano ancora quel legame con la realtà, di cui il metaverso li priverebbe.

 Se volete saperne di più su come la pensiamo, vi rimandiamo al video del nostro intervento, lo trovate sul nostro canale youtube:

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Tags: donne nel turismo, i migliori progetti di turismo responsabile , Tecnologia

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